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Turismo balneare: cos’è, dove nasce e turismo balneare in Italia

Quanto tempo è passato dalla prima volta che qualcuno ha trattato il mare come una destinazione per le vacanze? Il concetto di turismo balneare è molto caro all’Italia, naturalmente, che ogni anno attira centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Eppure, da qualche parte questo fenomeno dev’essere nato.

Al fine di comprendere meglio il turismo balneare di oggi e come fare per avviarlo nei propri stabilimenti, noi di Spiagge.it ti portiamo indietro nel tempo per esplorare le origini di questo vivace settore.

Turismo balneare: definizione

Il turismo balneare è quella forma di turismo che ha come destinazione preferenziale le località marittime e che prevede giornate di permanenza sulla spiaggia o in prossimità del mare.

Se consideriamo che l’Italia presenta all’incirca 7.458 chilometri di costa di ogni tipo, dalla sabbia ai ciottoli alle scogliere, dobbiamo immaginarci un panorama tanto vasto e accattivante che, sin dalla notte dei tempi, ha attirato inguaribili romantici e sognatori verso le coste del Bel Paese.

Del resto, il turismo balneare è proprio questo: trascorrere giornate al mare, in spiaggia o in barca, alla ricerca di refrigerio e di quella bellezza naturale di cui spesso ci si priva durante il resto dell’anno lavorativo.

Turismo balneare in Italia: un po’ di storia

Ma quando è nato questo piacere nazionalpopolare e perché gli italiani (ma non solo loro) preferiscono il mare alla montagna?

Il primo stabilimento balneare in Italia è nato nel 1827 con i Bagni di Viareggio. Tuttavia, già gli Antichi Romani avevano identificato i benefici di una giornata al mare e consideravano terapeutica la permanenza in spiaggia per la tintarella dei più piccoli ma soprattutto dei più anziani.

Tornando al primo stabilimento balneare d’Italia, lo “stabilimento de’ Bagni” era nato con l’obiettivo di creare un’oasi di comodità e comfort proprio in riva al mare, dove ci si potesse accomodare, riparati dagli sguardi altrui, per godere del mare. Nel primo stabilimento erano previste anche le cabine, ovvero dei piccoli spogliatoi dove ci si potesse cambiare per indossare la tenuta da spiaggia.

Dopo Viareggio ha seguito Rimini, con lo “stabilimento privilegiato dei Bagni Marittimi”, nel 1843, e poi anche a Livorno, al Lido di Venezia, in Liguria, a Napoli e a Palermo. Insomma: l’idea era quella di creare delle strutture per accomodare chi voleva godere del sole e del mare, a scopo terapeutico o ricreativo.

Il concetto di vacanza al mare

Abbiamo parlato di chi poteva permettersi una vacanza al mare, e nell’Ottocento non erano davvero in tanti. Tuttavia, il format delle vacanze al mare (nella maggior parte dei casi) non viene associato a una vacanza costosa, ma a quello che potrebbe essere considerato il meritato riposo della “classe lavoratrice”. Ebbene, da dove viene questa democratizzazione della vacanza al mare?

Gli italiani iniziano a frequentare con assiduità il mare nel momento in cui diventano in grado di farlo. Durante il fascismo viene dato sempre più spazio ai fondi per le colonie marittime. L’idea di base era quella di irrobustire la gioventù con attività fisiche al mare.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale arriva il vero momento apicale per il turismo balneare. La ricostruzione e la fatica che ne è conseguita, e poi l’arrivo del boom economico degli anni Cinquanta ha trasformato l’estate italiana in un sogno alla portata di tutti e un prodotto che da decenni attira frotte di turisti da tutto il mondo.

Insomma: ad agosto, in Italia, per definizione si andava al mare, e a bordo delle auto d’epoca cariche di lettini e ombrelloni, le famiglie italiane macinavano chilometri per andare a godersi la loro meritata vacanza.

Infine, l’Italia si è scoperta una meta turistica fatta e finita quando le città costiere hanno capito come valorizzare i loro bagni e, grazie alle loro risorse e inventiva, hanno iniziato a trainare il settore del turismo.

Da questo rapido excursus di oltre cent’anni di storia noi di Spiagge.it non smettiamo mai di imparare. Al giorno d’oggi i gestori degli stabilimenti non sono più lasciati unicamente all’inventiva, ma possono vantare alleati preziosi nella gestione quotidiana della loro spiaggia, come per esempio dei software dedicati alle prenotazioni e ai pagamenti che facilitano le operazioni.

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