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Concessioni balneari: cosa cambia dal 2025 al 2027 con la nuova riforma Bolkestein

Le concessioni balneari tornano al centro del dibattito: tra la Direttiva Bolkestein, le sentenze del Consiglio di Stato e la recente Legge 166/2024 (DL “Infrazioni”), il quadro normativo che regola l’uso del demanio marittimo sta cambiando profondamente. Dal 2025 al 2027 si apre una nuova fase: proroghe temporanee, gare obbligatorie e nuovi criteri per la durata e il valore economico delle concessioni. In questo articolo di Spiagge.it trovi un’analisi completa e aggiornata della riforma: cosa prevede, quando entrerà in vigore, quali saranno le conseguenze per gestori e cittadini, e come prepararsi alle prossime gare pubbliche.

Il contesto normativo e le origini della riforma

Il tema delle concessioni balneari nasce dalla Direttiva europea 2006/123/CE, conosciuta come Direttiva Bolkestein, che impone di mettere a gara le concessioni pubbliche per garantire concorrenza e trasparenza. In Italia, per anni, le concessioni sono state rinnovate automaticamente, ma nel 2021 il Consiglio di Stato ha dichiarato la fine delle proroghe generalizzate, fissando la scadenza al 31 dicembre 2023.

La normativa italiana è così entrata in conflitto con l’Unione Europea, aprendo una procedura di infrazione che ha portato all’elaborazione della Legge 166/2024, il nuovo quadro regolatorio che stabilisce tempistiche e modalità per le gare pubbliche.

La Legge 166/2024 e le nuove scadenze delle concessioni

La Legge n. 166/2024 ha prorogato la validità delle concessioni demaniali fino al 30 settembre 2027, data entro la quale dovranno concludersi le gare pubbliche per l’assegnazione dei titoli. Le amministrazioni locali avranno tempo fino a giugno 2027 per avviare i bandi.

Il testo introduce criteri uniformi per la valutazione delle offerte e stabilisce che le nuove concessioni avranno una durata variabile da 5 a 20 anni, in funzione dell’entità degli investimenti. È previsto inoltre un sistema di indennizzi a favore dei concessionari uscenti.

Proroghe, eccezioni e impatti per i gestori

La riforma riconosce alcune eccezioni temporanee per gli stabilimenti colpiti da calamità naturali o che hanno investimenti in corso non ancora ammortizzati. Tuttavia, queste proroghe non potranno superare la scadenza del 2027. Dopo tale data, tutte le concessioni dovranno essere messe a gara secondo criteri di evidenza pubblica.

Per i gestori, la priorità diventa ora prepararsi al processo di gara: aggiornare la documentazione, valorizzare gli investimenti, adottare strumenti digitali per dimostrare efficienza e trasparenza nella gestione del proprio lido.

Costi, canoni e durata delle nuove concessioni

I canoni demaniali verranno ricalcolati sulla base del valore reale dell’area e dei servizi offerti. Le nuove linee guida puntano a un sistema più equo e sostenibile: il canone minimo nazionale nel 2025 resta fissato a 3.377 euro per gli stabilimenti di piccole dimensioni, ma potrà crescere in base alla redditività.

Per le nuove gare, il canone sarà uno dei parametri di valutazione, insieme alla qualità ambientale, accessibilità, investimenti green e innovazione tecnologica.

Tabella comparativa: Bolkestein vs normativa italiana 2024-2027

Confronto tra Direttiva Bolkestein e Legge Italiana 166/2024
Aspetto Direttiva Bolkestein (UE) Legge Italiana 166/2024
Principio Gare pubbliche per tutte le concessioni di beni demaniali Recepisce il principio, ma concede proroghe fino al 2027
Durata concessioni Massimo 12 anni Da 5 a 20 anni in base agli investimenti
Proroghe automatiche Non ammesse Consentite in via transitoria fino al 2027
Indennizzo uscente Non previsto Previsto con decreto attuativo entro marzo 2025
Gestione ambientale Facoltativa Premialità per sostenibilità e digitalizzazione

Cosa cambia per imprese e cittadini

Per i gestori di stabilimenti balneari, la riforma segna un cambio di paradigma: la concessione non sarà più un diritto acquisito ma un titolo temporaneo soggetto a revisione. I gestori dovranno puntare su qualità dei servizi, innovazione digitale e sostenibilità ambientale per mantenere la competitività.

Per i cittadini, l’obiettivo è garantire una maggiore trasparenza e più spiagge accessibili. Le amministrazioni dovranno riservare una quota minima di litorale a spiagge libere e favorire la concorrenza.

Come prepararsi alle gare: digitalizzazione e gestione efficiente

La digitalizzazione è una leva strategica per affrontare la nuova fase delle concessioni. Strumenti come il Gestionale Spiagge.it consentono ai gestori di:

  • monitorare canoni, scadenze e documentazione amministrativa;
  • dimostrare efficienza e trasparenza nella gestione ai fini delle gare pubbliche;
  • digitalizzare i processi di prenotazione e fatturazione;
  • migliorare la sostenibilità e la tracciabilità delle operazioni.

Domande Frequenti (FAQ)

Le domande più cercate dagli utenti sulle concessioni balneari nel 2025-2027.

Quando scadono le concessioni balneari in Italia?

Con la Legge 166/2024, le concessioni attuali restano valide fino al 30 settembre 2027. Entro giugno 2027 dovranno essere avviate le nuove gare pubbliche.

Come si ottiene una concessione balneare?

Le concessioni vengono assegnate tramite bando pubblico dal Comune o dall’autorità competente. L’assegnazione avviene sulla base di criteri di qualità del servizio, sostenibilità e offerta economica.

Quanto dura una concessione balneare?

Le nuove concessioni avranno una durata variabile da 5 a 20 anni, in proporzione agli investimenti effettuati dal gestore.

Quanto costa una concessione balneare?

Il canone minimo nazionale è fissato a circa 3.377 euro annui per gli stabilimenti di piccole dimensioni, ma varia in base alla superficie, posizione e redditività dello stabilimento.

Che cos’è la legge Bolkestein?

È una direttiva europea (2006/123/CE) che stabilisce la libera concorrenza per i servizi pubblici e obbliga gli Stati membri a mettere a gara le concessioni su beni demaniali.

Cosa succede dopo il 2027?

Dopo il 2027, tutte le concessioni dovranno essere assegnate tramite gare pubbliche. I concessionari uscenti potranno partecipare, ma non avranno diritto automatico al rinnovo.

Per i gestori: preparati alla nuova era digitale

La riforma delle concessioni balneari rappresenta una svolta epocale per tutto il settore: entro il 2027, solo gli operatori capaci di dimostrare efficienza, sostenibilità e innovazione saranno realmente competitivi nelle nuove gare pubbliche.

Per questo, la digitalizzazione non è più un’opzione ma una necessità strategica. Automatizzare i processi, gestire i dati in modo trasparente e valorizzare gli investimenti attraverso strumenti tecnologici evoluti significa prepararsi al futuro con solide basi. Con Spiagge.it, i gestori possono integrare in un unico ecosistema gestionale prenotazioni, pagamenti, documentazione e performance, garantendo un vantaggio concreto nelle sfide della nuova era balneare.

Scopri come prepararti alla digitalizzazione del settore balneare con Spiagge.it

Approfondisci: tutte le novità sulle concessioni balneari

Le regole che disciplinano il demanio marittimo e le concessioni balneari sono in continua evoluzione. Per restare sempre aggiornato su gare pubbliche, normative, costi e diritti dei gestori, visita la nostra sezione dedicata alle ultime news sulle concessioni balneari. Troverai approfondimenti, analisi giuridiche e guide pratiche per affrontare al meglio i prossimi cambiamenti del settore.


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