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Passerella per disabili nelle spiagge: cosa dice la legge?

Le vacanze sono e devono essere vacanze per tutti, indipendentemente dal budget e, soprattutto, dagli impedimenti fisici. La normativa italiana si esprime tra le altre cose nel limitare le barriere architettoniche negli stabilimenti balneari, prevedendo alcune regole generali dedicate ai luoghi ad accesso pubblico dove tutti devono poter accedere senza incorrere in difficoltà, anche per quanto riguarda le zone balneari, ad esempio con l’accesso al mare tramite una passerella per disabili in spiaggia.

L’accesso alla spiaggia è un diritto che spesso viene ostacolato dalle barriere architettoniche naturali o artificiali. Gli impianti balneari che desiderano allinearsi alle direttive devono tenere conto che l’accesso dev’essere consentito proprio a tutti, da coloro che dispongono di una mobilità limitata ai turisti in sedia a rotelle, avendo cura di preoccuparsi anche di altre categorie, come per esempio quella dei non vedenti.

Barriere architettoniche nelle concessioni demaniali: cosa dice la legge?

Partiamo dall’inizio. L’articolo 27 della Legge 118/1971 sancisce che “gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale di nuova edificazione dovranno essere costruiti in conformità alla circolare del Ministero dei lavori pubblici […] riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche, anche apportando le possibili e conformi varianti agli edifici appaltati o già costruiti all’entrata in vigore della presente legge”. Le barriere architettoniche, in altre parole, sono tutti quegli ostacoli che impediscono ai disabili l’accesso a un luogo. La legge precisa, infatti, che “in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai minorati”.

Su questa legge e sulla terminologia adottata dalla normativa c’è tanto da lavorare, nella pratica e nella teoria. Un ulteriore chiarimento arriva dalla Legge 104/1992 art. 23. Quest’ultima afferma che “le concessioni demaniali per gli impianti di balneazione e i loro rinnovi sono subordinati alla visitabilità degli impianti e all’effettiva possibilità di accesso al mare delle persone handicappate”. 

Nel 2007 è sorto infine l’obbligo per i titolari delle concessioni balneari di consentire il “libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. (Manovra Finanziaria 2007, Legge 296/2006, art. 1 comma 251).

Come è fatta una passerella per disabili in spiaggia?

La passerella per disabili, dedicata al passaggio di persone con mobilità limitata o in sedia a rotelle dovrebbe:

  • presentare una pavimentazione antiscivolo;
  • essere dotata di larghezza sufficiente ad accogliere il passaggio;
  • avere un’elevata resistenza ai raggi UV, così da non scolorire;
  • essere resistente e pensata per non scheggiarsi.

Fondamentale è anche che la passerella non richieda, per mantenersi accessibile a tutti, una costante manutenzione resa necessaria dagli agenti atmosferici avversi. In caso di pioggia, per esempio, tutti dovrebbero poter accedere rapidamente alla passerella senza scivolare o inciampare.

Non solo passerella per disabili in spiaggia: ecco gli altri servizi utili

Per rendere uno stabilimento balneare davvero adatto ai disabili è necessario tenere conto di tutto l’insieme dei bisogni di una persona portatrice di handicap. Se la legge può apparire generica, andiamo a fare luce su tutti gli aspetti di cui uno stabilimento, qualora dotato di altri servizi oltre a quello della battigia, dovrebbe disporre per le persone disabili. Nella fattispecie, ecco alcuni esempi:

  • la creazione di parcheggi riservati in prossimità dell’accesso allo stabilimento;
  • una postazione facilitata, in spiaggia, per l’accesso a spogliatoi, servizi igienici e doccia;
  • libero accesso per tutti ai servizi di ricreazione e ristorazione;
  • la creazione di piazzole di stallo per ombrelloni della giusta dimensione per ospitare una carrozzina, con attrezzature e corrimani alla corretta altezza;
  • sistemi di accesso alla sabbia e all’ingresso in acqua, oltre che l’eventuale installazione di rampe di accesso al mare qualora fossero necessarie;
  • mappatura in braille per i non vedenti;
  • passerelle per disabili, attrezzate per il passaggio di sedie a rotelle o persone con mobilità limitata.

Questi sono solo alcuni degli accorgimenti che uno stabilimento balneare desideroso di ospitare al meglio tutti i suoi bagnanti dovrebbe prendere in considerazione.

Ogni area balneare, naturalmente, presenta le sue esigenze e le sue particolarità (qualità della sabbia, dislivelli, ecc.): rientra nel senso del dovere dei responsabili dello stabilimento capire quali sono le priorità e allinearsi alle normative.

Anche la comunicazione, sui siti web e brochure, dovrebbe essere chiara e pensata su misura per il pubblico nella sua più ampia platea. In altre parole, la comunicazione dei servizi offerti dalle spiagge dedicate ai disabili, espressi in maniera chiara e concisa, è un servizio prezioso di informazione per i turisti diversamente abili alla ricerca della spiaggia perfetta, ma anche un servizio all’intera comunità.

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